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L'haiku è un componimento lirico della tradizione giapponese: nell'essenzialità dei suoi tre versi ferma un attimo, racconta l'emozione di ciò che accade qui e ora. Strutturalmente è una strofa di diciassette sillabe (in realtà, suoni, nella lingua giapponese) distribuite su tre versi, di cinque, sette, e cinque sillabe ciascuno. Nell'adattamento dell'haiku alla lingua italiana, Sandra Ansaldi ha scelto di uniformarsi alle regole della metrica classica applicando lo schema 5-7-5 della terzina haiku non alle sillabe grammaticali, ma alle sillabe metriche. I suoi haiku, pertanto, sono terzine di un quinario, un settenario e un ulteriore quinario che risuonano della musicalità della lingua poetica dei nostri classici. In questo amalgama di lingua italiana e cultura orientale, i temi di questa piccola raccolta restano quelli della tradizione lirica giapponese: lo spazio e il tempo che diventano consapevolezza del momento e delle emozioni, il volgere delle stagioni, lo scorrere delle ore durante il giorno; né mancano gli stati dell'animo che pure appartengono alla poetica dell'haiku: l'inatteso che sorprende, la meraviglia, la delicatezza di certi affetti, la leggerezza dei sentimenti. Il lettore più attento noterà come i disegni sognanti di Giuseppe P.A. Imbrici riempiono il silenzio tra due haiku successivi mentre, in un voltar di pagina, si spegne l'eco del precedente.